Sabato scorso alle 20 e 45 a Piacenza lo Skating ha dovuto patire l’ennesima sconfitta. I liguri, in formazione rimaneggiata ed orfani del vetusto ma ancor valido capitano-allenatore, non hanno tenuto fede alle promesse finendo per capitolare. Le due reti degli ospiti sono state marcate da Esposito, che allunga nella classifica cannonieri interna al team.
Dalle vostre inviate sul campo…
Lepis Hockey Piacenza – Skating Club Savona 6 – 2
Si è fatta sentire al pattinodromo di Piacenza l’assenza della figura carismatica del capitano Monaco, tessera mancante del roster savonese, che questa volta ha giocato con la maglia bianca (un po’ sbiadita); la C di capitano, nell’ultima partita dell’anno, è stata assunta da Anthoine, sebbene in molti abbiano detto la propria sul modello di gioco.
I ragazzi dello Skating sono parsi un po’ disorientati, forse anche dal gioco su un fondo molto simile a quello del vecchio palazzetto di Zinola, ormai quasi dimenticato dal più elastico parquet.
La competizione ha visto affrontarsi due squadre numericamente simili (8 piacentini contro 7 savonesi), fornendo quindi la possibilità di valutare la preparazione di schemi, e non il fiato dei giocatori.
Il primo tempo ha visto un pronto attacco da parte degli avversari, con la prima rete segnata dopo circa due minuti di gioco. Il gioco, all’insegna della dinamicità, ha visto poi due belle azioni del sostituto capitano Anthoine, senza purtroppo trovare una conclusione. Sembra quasi di vedere giocare delle trottole, ma dopo cinque minuti e mezzo di gioco si giunge al pareggio con Esposito, che finalmente va a rete.
L’equilibrio sembra essere ristabilito, con un’azione portata avanti da Bermano V. che purtroppo non trova uno spazio nella porta avversaria, protetta dal ciclopico portiere piacentino.
Gli avversari hanno un buon gioco, fatto di passaggi rapidi e precisi, ma anche il nostro Bermano C. riesce a dire la propria, proteggendo il dischetto, troppo vicino a lui, con un tuffo carpiato.
Il gioco, reso molto fluido dall’assenza di particolari penalità, vede gli avversari quasi monopolizzare il dischetto; non mancano però i tentativi del Savona, con la ricerca del sorpasso da parte di Esposito, da cui però ci si aspettavano più “giochetti”.
Dopo circa dieci minuti di gioco viene fischiata la prima penalità della partita, a carico di Anthoine; Esposito riesce ad arrivare di fronte alla rete avversaria, ma il suo tiro centra in pieno il portiere. I due minuti di power-play avversario non portano a nulla, con i tre giocatori schierati che operano una buona difesa.
L’occasione per un power-play savonese non si fa attendere troppo, con la segnalazione di un fallo su Borreani, colpito malamente alle gambe da una sonora steccata, e per essermene accorta io, si è trattato di una scorrettezza davvero evidente, tanto che il giocatore savonese chiede il cambio, un po’ dolorante. Il nostro vantaggio numerico non porta il suo tanto agognato frutto, caratteristica spesso frequente del power-play savonese.
L’equilibrio delle reti viene rotto dalla seconda rete avversaria (4.36 minuti al termine), che coglie Bermano C. impreparato: segue la richiesta del time-out piacentino, occasione per le Orche di caricarsi un po’; infatti seguono numerosi tentativi di rete che non vanno a buon fine, da parte di Esposito e di Bermano V. A meno di 2 minuti e mezzo dalla fine del primo tempo il goalie Bermano rischia di prendere una rete da un tiro che sembrava procedere a rallenty. Segue la segnalazione del secondo fallo savonese e Tassinari, a poco più di due minuti dal fischio del 1° tempo, si prende i suoi 2 minuti, motivati da una difesa troppo accanita; Bermano C. salva un gol quasi certo, ma questo non basta, perché a 5 secondi dalla fine (1 secondo prima del rientro di Tassinari), gli avversari concludono il primo tempo con un 3-1.
Nell’intervallo le due squadre si ritirano sulle rispettive panchine, e serve davvero un discorso rincuorante del capitano, volto a ripristinare un po’ di aggressività e di sicurezza.
Il secondo tempo inizia con un nuovo slancio del Savona, con un tiro lungo osato da Bermano V., ed infine la rete di Esposito da metà campo, dopo il primo minuto di gioco. Bel tentativo anche da parte di Borreani, presente sia in attacco, sia in difesa, quasi sdraiato con la sua stecca nello sforzo di ostacolare i giocatori avversari.
Tuttavia, il distacco viene aumentato da un’altra rete da parte degli avversari al terzo minuto. I nostri tentano altri passaggi, di cui uno ben piazzato da parte di Bermano V. che però trova un Taraschi troppo distante.
Lo sconforto si è insinuato nel nostro Bermano C., che questa volta non pare proprio un muro, che subisce un altro duro colpo con il raggiungimento del 5-2, a cinque minuti e mezzo dal fischio di inizio, situazione analoga al primo tempo. Esposito, preso da uno slancio, corre in fuga verso la rete avversaria, scartando più giocatori, ma davanti alla porta è da solo e nulla può contro il portiere. Anche Taraschi si fa vedere, e Tassinari viene minacciato dal n° 10 in calzoncini arancioni che gli lancia un grido: “Guarda che ti faccio male!!”, estenuato dalla continua marcatura del nostro mitico #66.
L’arbitraggio è sempre molto fluido, anche se manca il fischio di fallo ai danni di Taraschi; vengono provati anche tiri lunghi su Bermano C., che nonostante la miopia para senza problemi.
Brillante azione di Anthoine, su passaggio di Esposito, a sei minuti dalla fine, ma il portiere avversario, rimane imperterrito nella sua posizione sdraiata, e la squadra savonese continua a non capire che i tiri bassi con lui servono a ben poco.
Più presente in questo secondo tempo il gioco di Parodi, che nel tempo precedente è sembrato più di tutti sopraffatto dal fondo della pista, trovandosi a terra non poche volte; perde un guanto durante un’azione, e sacrifica la sua mano scoperta nel contrastare gli avversari; segue anche un passaggio di testa.
A poco più di tre minuti al termine Taraschi prende due minuti, per un gancio sconveniente; Anthoine prende l’iniziativa per due volte di seguito, ma il dischetto non vuole proprio saperne di entrare. E il tutto si conclude con l’ultima rete firmata Piacenza ad otto secondi al termine, che decreta il finale di 6-2, concludendo la partita alle ore 22 e lasciando libero l’arbitro di tornare a casa a finire la fetta di panettone che aveva lasciato a pranzo (sì, per chi non se ne fosse accorto, sotto la maglia blu nascondeva proprio un panettone!).
Davvero triste la mancanza di verve nel saluto dei piacentini al Savona, sia all’inizio che alla fine della partita; per fortuna, il caloroso pubblico savonese (questa volta molto numeroso, composto da sei persone) ha fatto sentire la propria presenza!!!
Che dire? Ci si rivede a Savona, dove i nostri non avranno più scuse per dare una bella lezione al Piacenza!