Archivio per la categoria 'Surf'

Mag 25 2009

Il mio quiver-aggiornamento.

Pubblicato da sotto Surf

Pensavo che il mio quiver fosse completo ma come ben sappiamo i cambiamenti sono parte della vita e siccome mi è capitata la giusta occasione, ho pensato di implementare le mie tavole con qualcosa di più “tirato”. La giusta occasione si è presentata con un amico che pensando di cominciare con il surf ha acquistato un bellissimo long, salvo poi parcheggiarlo per un anno in un magazzino. Lì per caso l’ho notato e gli ho proposto uno scambio con qualcosa di più appropriato per cominciare, un mio Awali 9,6 bello spesso.

Così questo KIPU 9,2 mi ha seguito nel mio garage; ho contattato lo shaper Kipu, all’anagrafe Massimiliano Purchiaroni, che mi ha detto che questa tavola è fatta su una dima hawaiiana per onde grandi, con pintail tirato, tre pinne bordi affilatissimi; è fatta per onde medio grandi dal metro e mezzo in su, per Varazze big o Sardegna big.

Spero di poterla usare presto e poi vi farò sapere come va, nel frattempo l’ho provata su onde piccole e sembra un razzo, inoltre ha una grafica veramente “cool”.

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Apr 09 2009

dvd review: “Golden years of surfing” by Bruce Brown

Pubblicato da sotto Surf

Voglio presentarvi questa raccolta di surf movies imperdibili girati da Bruce Brown (già autore di Endless Summer) a cavallo tra i fifties ed i sixties. Il cofanetto contiene 6 dvd, che sono in ordine: Slippery when wet(’58), Surf crazy(’59), Barefoot adventure(’60), Surfing hollow days(’61), Surfin’shorts (raccolta di corti dei primi sessanta) e Water logged (’62).

La qualità dei filmati e del sonoro è ineccepibile, la veste grafica del cofanetto molto ben rifinita ed ogni dvd contiene un’intervista all’autore, in cui vengono spiegati retroscena ed aneddoti della registrazione.

Specie i primi due film sono per i nostri canoni un poco ingenui, ma l’autore aveva ai tempi solo vent’anni e ricordiamo che erano tempi molto diversi, tempi in cui le tavole erano di legno, i surfers d’acciaio, le auto pericolose ed il sesso sicuro! In tutti i dvd vediamo un’atmosfera di gioia e spensieratezza, con i giovani protagonisti dediti al divertimento senza “menate” di posa o lifestyle odierni. Niente precedenze e niente leash, si partiva tutti insieme con il sorriso e se perdevi la tavola dovevi bodysurfare fino a riva!

Ecco una breve descrizione per ogni disco:

Slippery when wet: sponsorizzato da Dale Velzy, shaper egemone dell’epoca, con un budget di soli 5000 dollari, comprensivi di macchinari, pellicola e sei biglietti aerei per le Hawaii, è il più ingenuo, ma forse il più “vero” di tutti. Gli attori improvvisati, specie Del Cannon si destreggiano discretamente e le scene di surf, tutte con tavole in balsa, sono mitiche. Da non perdere big Sunset con Del Cannon e Kemp AAberg ed Henry Ford a Makaha. L’accompagnamento musicale è della leggenda del jazz Bud Shank!!! Il profitto finale sarà di ben due dollari! Come per gli altri film da gustare sono oltre le scene di surf ed il commento, anche le atmosfere e la profusione di mezzi meccanici stupendi, come il bus volkswagen del surf shop!

Surf crazy: girato con Eisenhower presidente e le Hawaii appena annesse agli USA, vede ancora le tavole in balsa e il primo vero surf trip in Messico, 7000 miglia su una ford del ’57 , più una mareggiata leggendaria a Waimea e Joey Cabell e Donald Takayama a Velzyland.

Barefoot adventure: incentrato sulle gag di Del Cannon e sempre musicato da Bud Shank, vede una carrellata della South Shore di Ohau, California con Trestles e bodysurfing a the Wedge e  grandi onde alla North Shore.

Surfing hollow days: probabilmente il migliore di tutti, incentrato sul surfista più abile di tutti i tempi, Phil Edwards, nell’epoca delle prime tavole in foam. Sono i tempi di Gidget, di Dick Dale ed i Beach Boys, quando l’America capisce che il Surf è “da fighi”. In questo disco potete vedere Phil Edwards cavalcare per la prima volta Pipeline, fino ad allora ignorata da tutti, il dodicenne Peter Jhonson sfidare enormi onde di Waimea e Sunset e Robert August alla scoperta della Florida.

Surfin’shorts: una raccolta di commercials e programmi per la tv comprendenti: Wet set, vetrina per Hobie-Mc Gregor sportswear ed i suoi pluridecorati atleti, tra cui spiccano Mickey Munoz ed Herbie Fletcher. Poi “American Newest sport”, per Hobie skateboard, con i primi ragazzini prodigio dello skate, impegnati in classiche manovre del longboard. Infine un bellissimo surf trip in Giappone, mai surfato prima, con Del Cannon e Peter Jhonson. Vera chicca poi l’intervista a Corky Carroll, astro nascente dell’Hot Dogging, e al grandissimo Phil Edwards, dallo stile fluido e funzionale.

Water logged: 90 minuti di adrenalina, con il meglio delle precedenti realizzazioni. Se volete risparmiare potete ordinare solo questo, anche se così facendo vi perderete tantissime cose. Io consiglio vivamente di prendere tutta la collezione perchè assolutamente ne vale la pena, ogni fotogramma va rivisto più volte per gustarne appieno le sfumature ed il simpatico commento, purtroppo solo in inglese, dell’autore.

Potete ordinare tutto sul sito di Bruce Brown, o come me su Amazon.com, dove il costo della collezione si aggira sui 50 dollari.  Non perdetela!!!! Questo è il link per vedere uno spezzone di filmato tratto da Waterlogged in cui Phil Edwards surfa per la prima volta l’onda vergine di Banzai Pipeline alle Hawaii: http://www.youtube.com/watch?v=iZNm7QFfRTo

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Apr 06 2009

test: muta “the Cell” Quiksilver 4/2

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L’ultima mareggiata ho potuto provare il mio ultimo acquisto, appunto una muta del famoso brand di cui è testimonial Kelly Slater. Visto che la mia solita “amica” di surfate era in riparazione, ho deciso di testare quella nuova.

Campo di prova le mitiche Acque Calde a Zinola, in una tiepida giornata, con però un bel venticello teso di tramontana. L’entrata risulta un  pelo difficoltosa, con un sistema particolare, che necessita di accorgimenti e un poco di fatica: occorre infatti infilare bene la wetsuit fino al bacino e poi, con un manovra circense, calzare la manica destra, mettendo bene la spalla, altrimenti si fatica non poco con l’altro braccio! Finalmente potete calzare la patella con il collo e chiudere cerniera e laccetto. Tutto ciò risulta un poco macchinoso, ma sono certo che con la pratica ed un poco di usura, tutto diventerà più agevole.

Già camminando ci si accorge che il neoprene è molto morbido e aderisce veramente come una seconda pelle, quindi conviene sistemare i gioielli di famiglia prima di entrare in acqua, onde evitare l’effetto ventosa assai doloroso. La tenuta dell’acqua è veramente eccezionale, tanto che il primo tuffo non risulta raggelante come al solito e la sensazione di “spalle inchiodate” è veramente ridotta al minimo. Il test è stato fatto con un longboard, ma, visto il grip degli inserti sulle ginocchia, sembra fatta apposta per il dropknee su un boogie. E’ molto morbida ed affatica pochissimo, e l’acqua filtra in misura irrisoria, mantenendo un buon tepore.

La svestizione presenta gli stessi problemi dell’indossamento, ma tolta la muta ci si accorge di non avere i soliti graffi o arrossamenti, nonostante non avessi indossato alcuna lycra!

In ultima analisi, la “Cell” sembra valere tutti i 400 euro che dovete sborsare, nella tradizione Quiksilver, tecnico di alto valore e qualità ma dal costo alto, indicato per surfisti assidui e non per il principiante o per un ragazzo ancora nella crescita.

Alla prossima, Aloha and stay wet

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Feb 15 2009

QUIVER 09

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Ormai l’inverno è quasi terminato, e la primavera porterà le condizioni ideali per la pratica del surf: sole, temperature miti e naturalmente le onde!

Voglio così presentare il mio quiver (per chi non lo sapesse,  il quiver è l’insieme delle tavole a disposizione di un surfista) per il 2009.

Cominciamo dagli skimboard: dopo la rottura del mio mitico Surftech, tutto il peso della categoria ricade sul “Grammudrentu Proboard” shapato per me direttamente dal leggendario Gilles di Varua, del quale potete leggere tutto nell’articolo del settembre 2008 nella categoria “surf”. Oltre a “lui” posso usare qualche woodie o un ’43 per le giornate veramente piatte.

Bodyboard: ultimamente esco in boogie solo quando le condizioni sono veramente adatte, quindi non ho sentito il bisogno di rinnovare questo settore, in cui spiccano il Manta Pro model “Paul Roach” ’43 , tavola specialistica per il dropknee, e il BZ “Cavin Yap Blackball” ’48 (immenso) tutto dedicato allo standup, al quale recentemente ho montato due pinnette da 3′ per poterlo utilizzare con onde superiori al metro e mezzo.

Surfboard: cominciamo con i piccoli calibri, ultimo acquisto è un fish retro della Awali, brand australiano da 5,11′ con le due pinne resinate, molto largo e spesso, per uno stile fluido e old school ottimo nelle onde piccole della stagione estiva. Sempre in uso il vecchio Long Fanatic 9 piedi, indistruttibile e con il set up thruster, ottimo per onde ripide ed affollate tipo Varazze. Altro 9 piedi è il Phil Edwards shapato da Hobie a cui ho dedicato un intero articolo nella sezione surf e, con le dovute cautele, è ottimo per le giornate alle Acque Calde od al Letimbro quando le onde sono tra il mezzo metro ed il metro: old skool rules!!! Per onde più impegnative ma con stile classico, posso ricorrere ad un Awali 9,6 in epoxy con pinna centrale da 9 pollici e due laterali FCS “Kelly Slater”, con una grande facilità di remata ma nel contempo un discreto rocker, che gli permettono partenze ritardate e curve strette ( per un 9,6!!!) ottimali per gli Arci, dove la manovrabilità è un requisito imprescindibile. Last but not least, il mio ultimo amore, un Takayama “model T” 9,6 x 19 x 22 7/8 x16 x 3 1/16 equipaggiato di una pinna Takayama  ad “accetta” da 9 pollici. Mi ha già dato immense soddisfazioni quest’inverno, con surfate old style su tutti i tipi di onde ed in tutti gli spot della zona, con quel feeling giusto che solo una scultura in polyestere può regalare. Shapato completamente a mano dal mitico Donald Takayama, si abbina alla perfezione alla propria pinna, infatti dopo averne ruotate sei, sono tornato alla combinazione originale, ottimo compromesso tra versatilità e direzionalità.

Direi che per stavolta è tutto, vi aspetto in mare per due chiacchiere tra un’onda e l’altra!

Aloha and stay wet!

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Set 18 2008

Il primo video del team di skimboard !

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Eccolo finalmente il primo video del team di Savona: per vederlo basta andare su You Tube e digitare il magico manta “gabriele monaco skimboard”, e potrete apprezzare gli atleti liguri durante una session di allenamento nello spot di “lido”. Certo, le condizioni non erano ottimali per la mancanza d’onda e il forte vento di tramontana, ma le potenzialità dei ragazzi si notano! Visto che non ho ancora pubblicato le foto della tavola Varua, qui avete l’occasione di vederla all’opera utilizzata dal proprietario, alias il “guru”.

Girato in fretta e furia dal grande “Bocco” e mixato da Andrea e Luca, nei suoi cinque minuti circa rende l’idea di alcune manovre tipiche dello skim e ironizza su alcune altre!
Non perdetevi la chicca finale!

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